Per genitori di bambini
da 6 a 36 mesi.
Non sempre un ritardo di linguaggio significa disturbo: a volte il bambino sta solo “viaggiando un po’ in ritardo”.
Come facciamo a capire se c’è un problema?
Immaginiamo un semaforo, il “semaforo del linguaggio”.
Verde significa che va tutto bene, anche quando il bambino ci mette un po’ di più.
Giallo significa che il problema c’è, ma basta intervenire subito perché tutto sia più facile.
Rosso significa che il problema c’è e dovremo lavorare bene perché il bambino deve essere aiutato prima che inizi la scuola.
In questo articolo vi spiego alcuni segnali per capire di che colore è il semaforo del vostro bambino.
Segnali buoni e indici di rischio
I segnali di rischio ci permettono di intervenire precocemente se ci sono poche parole o non ci sono frasi (indici di rischio).
I segnali buoni ci permettono di aspettare e osservare (indici di protezione).
Questi indici non devono farci paura: servono per capire cosa guardare e quando.
Ogni bambino sviluppa il linguaggio a modo suo: con tempi, modi e strategie di apprendimento diversi.
Ci sono bambini che a 30 mesi hanno 600 parole e altri che ne hanno 250.
È difficile sapere se siamo davanti ad un bambino che parla poco e avrà bisogno di terapia o se invece sarà un bambino che “sboccerà tardi” (un late bloomer), e ce la farà da solo senza bisogno di terapia.
Capirlo in tempo è una sfida, per i genitori e anche per noi clinici, ma è la sola possibilità per intervenire precocemente.
Chi sono i Parlatori Tardivi?
Tanti bambini sono semplicemente dei “parlatori tardivi”, cioè sono perfettamente intelligenti, ma hanno bisogno di una mano per evitare che il problema diventi più grande.
Su 100 bambini tra i 6 e i 36 mesi, mediamente 12 sono parlatori tardivi, dei quali circa 3 hanno bisogno di una mano.
Se parlano poco, quindi, niente ansia: non paragonateli con il loro coetaneo chiacchierone, però attenzione: è molto importante capirlo il prima possibile.
Circa 11-13% dei bambini con età compresa tra i 18-36 mesi ha un ritardo nella comparsa del linguaggio. Ben il 70% di questi bambini riuscirà da solo a recuperare il ritardo di linguaggio, gli altri, invece, avranno bisogno di terapia logopedica.
Potete scaricare un pdf di approfondimento.
Quali sono le altre cause di ritardo nel linguaggio?
Ci sono altri bambini, che fanno davvero più fatica e portano con sè il peso di una diagnosi importante.
Anche per loro il ritardo di linguaggio rappresenta un importante campanello di allarme che ci permette di intervenire subito ed in modo più efficace.
Spesso questi bambini ricevono troppo tardi la diagnosi e le terapie necessarie.
Anche per loro, prima si interviene, meglio è.
I ritardi di linguaggio che emergono in bambini con altri disturbi, per esempio: ritardi mentali (RM) o disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), hanno un disturbo di linguaggio secondario ad altre patologie.
In una ricerca formata da 121 bambini con età compresa tra i 24 ed i 36 mesi:
- il 22% mostrava altre fatiche oltre ad un ritardo nel linguaggio
(Il 12% un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo ed il 10% un Ritardo Mentale). - Il 22% ce l’avrebbe fatta da solo (late bloomers)
- Il 56% riceverà una diagnosi di Disturbo di Linguaggio dopo i 36 mesi.
fonte: L’intervento Precoce nel ritardo del linguaggio, S. Bonifacio, L.H. Stefani, 2010, Franco Angeli.
Quali sono gli indici di rischio e protezione?
Semaforo verde:
vigile attesa
Gli indici di protezione:
Ha una buona comprensione?
Se sì, avrà tante parole quando sarà più grande.
A 8 – 10 mesi, combina più sillabe diverse?
(mame, patatati, nodadame, ecc.)
Mischiare sillabe diverse tra loro si chiama lallazione variata: permetterà al bambino di formare facilmente le parole.
Fa gesti e diversi tra loro?
Prima compaiono i gesti (12-16 mesi), migliore sarà la comprensione e il numero di parole a 20 mesi. Ecco quali sono:
1. gesti con cui si riferisce al contesto
(dare, mostrare, chiedere, indicare),
2. gesti che sono piccole abitudini nella relazione con le persone care (es. battere le mani ogni volta che la mamma gli dice bravo),
3. gesti che sono forme di linguaggio
(fare ciao, fare no con la testa).
Usa tante parole e di diverso tipo (verbi, articoli, nomi, ecc.)?
Se usa un discreto numero di parole che appartengono a categorie diverse, allora possiamo prevedere che per lui sarà più facile imparare a costruire le frasi.
Prima dei 24 mesi, fa un gesto e dice una parola?
Per esempio: indicare e pronunciare la parola “pappa”.
L’associazione del gesto con la parola anticipa la prima forma di frase che è la pronuncia di due parole che si susseguono, la combinatoria (“mamma pappa”).
A 16 mesi ripete ciò che dicono gli adulti?
I bambini ripetono correttamente solo quello che riconoscono e comprendono.
La ripetizione ci dice quale sarà la prossima conquista che il bambino raggiungerà da solo.
Semaforo giallo:
intervenire subito per prevenire
Gli indici di rischio:
Hai altri familiari che hanno parlato tardi, fanno fatica a leggere, a scrivere o hanno problemi con la matematica?
Hai l’impressione che il bambino non capisce quello che gli si dice?
La ripetizione di una sillaba (mamamama papapapa), che solitamente inizia a 6-8 mesi, è comparsa dopo il decimo mese?
La ripetizione della stessa sillaba si chiama lallazione canonica: è una forma di gioco linguistico.
A 24 mesi, usa meno di 50 parole?
Sappiate che le prime 50 parole del bambino sono formate da: suoni onomatopeici (“beee”-pecora, “tutu”-trenino, muuu-mucca, ecc), nomi (animali, cibo, giochi, ecc), nomi di persone familiari (zia, nonno, ecc.) e da parole legate alle routines (bravo, nanna, cucù, ciao, via, ecc.).
A 24 mesi non dice due parole vicine (“mamma no”, “papà via”)?
Dire due parole vicine si chiama combinatoria: è la prima forma di frase che produce un bambino tra i 19-24 mesi.
A 24 mesi impara 35/40 parole nuove al mese?
Dopo i 16 mesi non indica ancora le cose con un gesto?
Semaforo rosso:
facciamoci una chiacchierata
E’ importante intervenire prima possibile, nell’articolo prima è meglio potete approfondire perché.
Quando il bambino è grande e c’è un ritardo di linguaggio è importante lavorare subito, bene e con costanza.
Prima dell’ingresso alla scuola primaria è importante che il linguaggio sia a posto, per evitare problemi nell’apprendimento della lettura e della scrittura.