La mia filosofia professionale e le mie scelte di metodo.
Ecco perché prima è meglio
Aspettare non serve, è controproducente. Lo spiego con pochi motivi, ma spero, chiari.
Nei primi 3 anni di vita la plasticità cerebrale per il linguaggio è massima. Significa che con una specifica stimolazione ambientale possiamo ottenere molti cambiamenti in poco tempo.
Terapia indiretta
Di solito la terapia è indiretta: meno invasiva.
Il logopedista fornisce consigli mirati al genitore per rendere più efficace la stimolazione linguistica a casa, senza lavorare direttamente con il bambino in studio.
Meno rischi
Si proteggono maggiormente i bambini dal possibile sviluppo di un Disturbo d’Apprendimento alla scuola primaria. Un disturbo di linguaggio in atto durante la scuola Primaria diventa purtroppo un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA).
Meno incontri
Generalmente gli incontri sono di meno e meno frequenti.
Più efficaci
Si aumenta la probabilità di “normalizzare” il linguaggio.
Meno ansia
Vedere il proprio bambino che inizia a parlare toglie qualsiasi preoccupazione.
“Intervenire precocemente può realmente fare la differenza nello sviluppo di un bambino perché il linguaggio media la maggior parte delle nostre facoltà mentali e relazionali ed un riconoscimento tardivo di un disturbo evolutivo linguistico potrebbe ostacolare l’armonica maturazione cognitiva e relazionale dell’individuo.”
Chilosi, Cipriani e Fapore, 2002, I disturbi specifici del linguaggio. In Vicari, Caselli, I disturbi dello sviluppo, Neuropsicologia clinica e ipotesi riabilitative.
Ecco cosa vorrei
Il mio lavoro sarebbe più facile ed efficace se potessi…
Sensibilizzare
Voi genitori, i pediatri, le educatrici, i dirigenti scolastici, le pubbliche amministrazioni…
Alcune di queste attività le faccio già.
Basterebbero incontri anche informali: delle chiacchierate individuali, degli incontri formativi, dei volantini… perché insieme si può fare molto anche con poche risorse.
Progetti precoci di intervento
Attivare progetti di intervento nei nidi e nelle sezioni primavera con screening e attivazione di progetti riabilitativi brevi ( come già faccio con il Comune di Treviolo e la Cooperativa Il Cantiere)
Gruppi di lavoro con i genitori
Avviare gruppi di lavoro con genitori di bambini parlatori tardivi (c’è un modo collaudato per farlo bene, si chiama Modello “Oltre il Libro”)
Terapie con la coppia genitore-bambino
Utilizzare terapie che aiutino anche il genitore insieme al bambino, come il Modello “Interact2” che funziona con la coppia genitore-bambino.
Crescere
Studiare e fare ricerca perché solo così si cresce come individui e società.